Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, attualmente Consulente del Commissario per l’Emergenza Coronavirus e Direttore Scientifico del provider di educazione continua in medicina Sanità In-Formazione del gruppo Consulcesi, ha affermato come l’ipotesi di poter effettuare il vaccino in vacanza è da prendere in considerazione. Tuttavia, ha aggiunto: “Tutto si può fare, ma bisogna smettere di parlare, sedersi e farlo”. Però, realisticamente, Rasi ha sottolineato che “il problema non banale è la logistica”, poiché non è possibile ignorare “che con 21 Regioni le combinazioni possibili arrivano a 400, quindi anche per un povero viaggiatore deve essere chiaro cosa si può fare e dove”. Pertanto, effettuare il richiamo in vacanza è cosa possibile, soprattutto perché “probabilmente a giugno le dosi per farlo ci saranno”. Perché le persone siano messe nelle condizioni di poterlo fare “le Regioni dovrebbero sedersi al tavolo fra loro e con il commissario”, al fine di organizzare il percorso da mettere in pratica e far sì che i vaccini arrivino a destinazione. Il fine principale, pertanto, è quello di inserire i dati vaccinali sulla tessera sanitaria. Rasi ha evidenziato che questo “sarebbe un cambio completo di passo anche per la sicurezza del cittadino, che con la sua tessera ha tutto per qualsiasi necessità sanitaria, anche di pronto soccorso”, seppur Rasi abbia affermato che “da qui a luglio queste mi sembrano solo belle intenzioni e ottime idee, che vanno perseguite”. Inoltre, l’ex direttore esecutivo dell’Ema ha affermato che estendere la vaccinazione ad adolescenti e giovanissimi è importante, perché “fa parte del secondo pilastro della gestione della pandemia”, che intende “stroncare i punti di possibile diffusione” operando, in particolar modo “su quelli che girano molto, che hanno la massima mobilità”.
Rasi, infatti, ha individuato proprio nella fascia di ragazzi compresi tra i 12 ai 30 anni “la popolazione che ha il massimo della mobilità”; pertanto, “iniziare a vaccinare loro diventa importante anche per settembre”. Inoltre, prevedendo che a fine giugno si raggiungerà il computo del 50% dei vaccinati e “considerando che dopo 20 giorni una persona è completamente immunizzata”,per la fine di luglio le mascherine verranno eliminate, almeno all’aperto. Al contrario, “al chiuso, in situazioni particolari, forse sarà meglio continuare a tenerle. Infine Rasi, citando una ricerca svolta in Norvegia, ha affermato che, grazie alla presenza del cloro nelle piscine, “sembra proprio che il virus non resista più di 20-30 secondi sopra il pelo dell’acqua mentre si nuota”.